Il branco

Jul. 17th, 2013 03:35 pm
queenseptienna: (A-Team - Face/Hannibal)
Non sono solita parlare di politica nei miei blog. Anzi, tendo a non farlo in generale, esplicando la mia idea politica solo con poche persone. Oggi farò una microscopica eccezione, strizzando l'occhio a quei blogger tanto cari al movimento intelletuale che esigono una politicizzazione dei blog.

Oggi parliamo di branco. Cosa intendo per branco?
Il branco è quell'associazione che si forma tra persone che hanno un comune intento e una comune carica di aggressività. Tipico della criminalità, una volta era il gruppetto dei bulli a scuola che ti fermava dopo le lezioni per pestarti a sangue. Oppure il gruppo di "gente pro" che con altezzosità ti ostracizza.
Con internet il fenomeno è diventato più vasto e, come è ovvio, anche in ambiente editoriale tendono a formarsi i branchi.


Come dicevo con [livejournal.com profile] livin_derevel oggi su Facebook:

Una cosa che emerge dal mondo editoriale è che se non te la tiri manco fosse tua non sei nessuno. E non sei nessuno se non scrivi "impegnato" (CRITICA SOCIALEEEEEHHHH).
Il meglio si raggiunge se hai scritto fanfiction: tutti sono consapevoli che grazie a loro hai più pratica e, senza falsa modestia, molta più tecnica. Però ti chiameranno fyccinara per denigrarti nel circolo degli amyketti.
Fa nien
te se non sanno impaginare un testo correttamente, fa niente se il tuo margine di errori è al minimo storico e il loro è un'accozzaglia di merda che "tanto ci pensa l'editor". Fa niente se probabilmente hai idee di narrativa di genere fighe, perché la vera narrativa per loro è mainstream e "alta".
Sempre sarai una ficcynara.
Dalle mie parti questa gente rappresenta coloro che rosicano.



Cosa ci azzecca con il branco?
Nell'ambiente degli scrittori il branco è la norma (anche in quello dei blogger, ma non stiamo qui a cercare il pelo nell'uovo) e si palesa soprattutto in ambito di recensioni negative.
Lo scrittore che riceve una recensione negativa con tanto di critica (quindi con l'elenco dei punti deboli, etc.) mal digerisce il fatto che il suo magnus opus possa non essere piaciuto a qualcuno. Quindi cosa succede? Lo scrittore più niubbo si paleserà egli stesso nel blog per generare un flame che avrà vita solo per poche ore.
Il più scafato invece riunirà il branco. Branco che conterrà elementi a cui il libro è piaciuto TANTISSIMISSIMO e altri che non l'hanno letto, ma che per simpatia si faranno avanti a difendere il loro amico. Il che non è un male, se non fosse il modo patetico con il quale il recensore verrà attaccato.

Quindi la vita del recensore verrà passata con la lente d'ingrandimento e, se non in grado di trovare nulla, lo accuseranno semplicemente di essere uno/una ragazzino/a ignorante, di non conoscere minimamente l'argomento di cui parla (fa niente se il recensore è pienamente riconosciuto come un esperto della materia in oggetto, denigrare le sue conoscenze fa sempre bene) oppure, nel caso trovassero la parte più succosa, lo/la accuseranno di essere un/una ficcynaro/a (nel nostro caso è successo).

Ora.
Del perché la gente scriva fanfiction o del perché le odiano ho già parlato diffusamente QUI e non starò a rimestare l'argomento, quindi vorrei porre l'attenzione sul fatto del denigrare qualcuno per una data attività svolta in passato. E' un po' come dire "tua madre batteva sulla statale, quindi a tua volta, figlia della battona, sei una puttana". Forse è un paragone un po' estremo, ma rende l'idea.
A me questa gente mette una tristezza infinita e più lavoro con gli scrittori e più dentro di me nasce un odio viscerale nei loro confronti. Sono anni che ormai mi domando chi è che me l'ha fatto fare di avere a che fare con gente del genere, ma ogni volta mi ricordo l'amore per la scrittura. Non per le persone. Io odio le persone.

E qui arriviamo al discorso politicizzato. Quelli che mi conoscono bene sanno quanto la mia idea politica sia monarchica e destrorsa. Ritengo spesso che il diritto parola sia sopravvalutato. Così come il diritto di scrivere dovrebbe essere dato solo a chi effettivamente dimostra di essere un grado di farlo (e no, gli editori non sono un metro di giudizio accettabile). Lo so che è fascista e non me ne frega un'emerita. In Italia il numero di scrittori è il doppio/triplo rispetto ai lettori, quando dovrebbe essere il contrario.
Ahimè, l'avvento di internet ha si liberalizzato la scrittura, ma ha anche occluso il mercato, già saturo a causa delle case editrici a pagamento. Quindi, ritornando al branco, lo scrittore (se tale vuole essere definito) dovrebbe imparare che molto spesso la critica (costruttiva ovviamente, non il rant fine a se stesso) potrebbe nascondere dei consigli. Che potrebbero essere utili per migliorarsi al prossimo romanzo.

Questo però, almeno in Italia, rimane utopia: meglio attaccare in gruppo piuttosto che ammettere di avere un margine di miglioramento. Perché tutti si sentono già arrivati.


queenseptienna: (GD Billie sparo)
Prima di iniziare: QUESTO E' UN RANT. Sono incazzata, furibonda e nervosa, ergo come è mia consuetudine lancerò strali infuocati da qui in modo da calmarmi fino al prossimo imbecille che me le farà girare a elica.
-

Facebook è un luogo ameno.
Pieno di professori, amici, ex compagni di classe, professionisti, semplici utOnti, disadattati, attention whore, blogger, primedonne e soprattutto scrittori, come tutti i social network contiene le più svariate tipologie di persone. Così come Twitter o Tumbrl.
Un'allegra sarabanda di persone che lo sanno usare al 10% e spesso di quel 10, l'11% del tempo lo usano male.
Applicato all'editoria poi è un delirio, perché si va a mescolare la miscela esplosiva editori + scrittori + blogger (io che sono la miscela di tutte e tre sono una mina vagante, da quel che mi dicono), che all'apparenza può sembrare non troppo pericolosa, ma in realtà nasconde parecchie insidie.

Punto primo: l'editore è poco presente. Grandi CE hanno solo pagine Facebook, mentre i piccoli editori spesso sono incapaci a distinguere il proprio profilo personale da quello lavorativo (che è una cosa di cui vengo spesso accusata, ma fino a prova contraria i cazzi miei li scrivo sulla mia bacheca, non su quelle delle mie attività lavorative, ma ovviamente discernere non è una qualità di questo mondo).

Punto secondo: gli scrittori sono fin troppo presenti. Primedonne abituate a parlare nient'altro che delle loro produzioni, fracassano i coglioni al loro prossimo con i loro fantasy da due soldi oppure lanciano invettive agli editori con fare sibillino per raccogliere favore popolare senza dare spiegazioni (sì, è una frecciata, ma io sono una brutta persona).
Quelli di cui invece vorresti avere notizie delle uscite non spammano niente se non nel giorno di pubblicazione, momento in cui pubblicheranno per la prima e ultima volta la cover del loro lavoro e buonanotte al secchio.

Punto terzo: i blogger letterari (o comunque culturali). Non dovrei parlare male della mia categoria primaria, ma in questi giorni ringrazio davvero Cthulhu che Scrittevolmente sia un gruppo così chiuso ed elitario che manco le cannonate mi convincerebbero a far entrare altre persone al di fuori della mia cricca (definizioni da parte di un collega blogger che stimo molto poco).
Quindi i blogger si dividono in genere in tre categorie: quelli che si fanno i fatti loro (che dio li benedica), quelli che hanno un blog dedicato prettamente al romance e che spammano lo stesso articolo ventordici volte di seguito per ventordici giorni in ventordici gruppi dedicati (a cui si sono premurosamente ricordarti di iscriverti in modo che tu riceva ventordici notifiche in un colpo solo). Questa categoria è altresì da me etichettata come mendicante, ovvero passa il tempo appresso ai grandi editori elemosinando libri e se sei un piccolo editore che glieli mandi volontariamente devi pure essere grato se ti cagano.
Poi c'è la terza categoria, quella che mi fa rantare oltre ogni dire perché racchiude gli ormai arcinoti nemici della sottoscritta, ovvero i sinistronzi radical chic che tra una recensione (spesso anche gradevole) di un libro o un film, ci infilano anche post con lezioni di vita (o lezioni di scrittura a dir poco esilaranti) o delle loro produzioni artistiche in rigoroso formato ebook perché l'ebook è il libro del futuro. Hipster che rigorosamente si autopubblicano perché "l'editoria è un mondo malvagio", quando la semplice realtà è che nessuna casa editrice li ha mai cagati o se lo ha fatto si sono presto resi conto che non sarebbero diventati abbastanza ricchi da mantenersi l'iPhone.


Ora che le ho suonate a tutti, perché sento già l'odore delle code di paglia che prendono fuoco e si ergono a strenui difensori della propria attività, vorrei specificare questa cosa: io non sono vostra amica. Il fatto che talvolta apprezzi quello che fate non mi impedisce di detestarvi lo stesso o ritenervi nient'altro che conoscenti. Mi piace il vostro lavoro, è raro che mi piacciate voi.
Gli amici sono altre persone, non certo quelli su Facebook, per cui DISCERNIMENTO gente.

queenseptienna: (Glee - Finn - Facepalm)
Che Giunti-Y non sia una CE campionessa nella scelta dei propri titoli è ormai appurato (come non citare l'indimenticabile "Gli zombie non piangono"?), ma non lo è nemmeno delle copertine.
La cover in questione è quella di Cuore di tenebra di Joseph Conrad, la cui copertina ha turbato fortemente la mia esistenza.


Credo che se siete un minimo intelligenti avrete già colto il problema.
Se non lo avete colto ve lo esplico: quello nella copertina è Josh Halloway, noto per aver interpretato James Ford - "Sawyer" in "Lost", dal quale proviene anche l'immagine (mi sono bastati meno di 30 secondi su google).
Ebbene, cara Giunti-Y. Sei riuscita a capire come spendere i prossimi guadagni in cause legali.

Allergie

Mar. 24th, 2013 10:00 am
queenseptienna: (Lo Hobbit - Fili)
Sono allergica a un sacco di cose: ai gatti, ai cani, ai conigli, alla polvere, alle graminacee, all'aspirina, a un antibiotico... ma soprattutto sono allergica ai furbi e a quelli che pensano di esserlo.

La prima allergia va a chi fa delle chiamate in antologia e pensa che il MIO testo diventi automaticamente SUO solo perché ho deciso di partecipare. LOL NOPE.

La seconda allergia invece va a chi prende un argomento polemico, vecchio di anni e possibilmente di cui non sa niente e lo usa dando la sua sconsiderata opinione.

La terza allergia invece va a chi crede che io sia tanto buona e cara, che faccia da psicologa aggratis e che sia una onlus: no, vaffanculo! Sono anni che il regime è cambiato e il regime dice "avete dei problemi? Sono VOSTRI problemi, non miei!"

La quarta allergia è per quei furboni che pensano che io non legga quello che scrivono, convinti che la mazzata in testa non arrivi inesorabile come invece puntualmente accade.


Come dicevo alla mia amante e socia a delinquere, forse la colpa è mia che non sono molto empatica. O forse sono solamente una fottuta stronza e la cosa mi piace un sacco.
queenseptienna: (P0rn OMG)
Giorni fa avevo promesso un rant sulla letteratura erotica: chi sono io per esimermi?

In tempi in cui la saga di 50 sfumature impazza gettando sconforto in ogni dove, dire di essere una scrittrice di erotico è sempre più facile (se la gente accosta la mia produzione a quella della James mi viene l'ansia, però). A E.L. James bisogna dare un merito: l'aver sdoganato quello che prima era da dire sottovoce. Prima, appunto.
E' quel prima che mi fa incazzare, quel sottile perculamento alle spalle, quel bisbigliare sotto voce "ah, hai pubblicato sicuro, ma intanto è solo porno". Quel ridacchiare per declassare un merito altrui solo perchè quell'altrui è antipatico.
Io vorrei solo dire una cosa a queste persone: morite. Morite nella vostra infinita e putrida ignoranza. Crepateci, perché siete state le prime persone a correre in libreria a comprare 50 sfumature perché "OMG vediamo com'è il porno per signore". Consiglio la lettura inoltre di questo articolo di Grey.

Tornando in me vi svelerò una cosa: scrivere erotico mi diverte. Lo sapete perché? Perché nei miei racconti c'è tanta trama e si tromba poco e bene, a dispetto di qualunque cosa possiate dire. Alla prossima.

queenseptienna: (Watchmen - Il comico)
Ciao né, ciao.
Di cosa parliamo oggi? Ma di palloni gonfiati, OVVIAMENTE.
Il merito va a[livejournal.com profile] killerqueen1991 e [livejournal.com profile] livin_derevel, colpevoli di aver linkato nel nostro gruppo di lavoro questa... questa... cosa (vi invito alla lettura dei commenti del video).
Ora. Barbie Xanax è carina, tutto quello che volete, ma ha un modo di parlare e atteggiarsi che mi sta infinitamente sulle palle e che mi ha fatto chiudere il video dopo meno di 20 secondi. Sorry, ma è più forte di me.

Comunque, sta di fatto che tale signorina in questo video millanta di aver scritto un libro. Un libro di 24 pagine in A4. Il libro in questione è Get Serial, un autopubblicato su Scribd che in circostanze normali non avrebbe mai attirato il mio interesse in quanto micro opera di saggistica che parla di web series, che io non seguo. Il testo in sé non mi ha suscitato reazioni particolari se non un sonoro "ma quanto scrive male questa?!".

La parte interessante è come l'autrice, tirandosela così tanto manco fosse sua, ci rende partecipi di come queste pagine siano frutto del duro lavoro di mesi e mesi e mesi e mesi e mesi... (quindi io che scrivo racconti su commissione e quasi un articolo al giorno su Scritty più altre webzine allora sono un mostro della letteratura) e che l'opera sia stata revisionata non da uno, non da due, ma da ben tre esimie capocce, probabilmente amyketti dell'autrice che, pur di non incorrere nelle sue ire, l'hanno osannata su quanto sia bravabellasagace.

Ora Barbie, siediti e prenditi una pastiglietta di Xanax. Non sei brava. Per niente. I tuoi tre sedicenti editor hanno fatto un lavoro pessimo sul tuo testo, ma ti dirò una cosa: la colpa non è loro, è tua. Perché quel lavoro è tuo.

Molti sono stati della mia idea e l'hanno esposto nei commenti del video, ma siccome Barbie Xanax ha un ego con una propria gravità, ha pensato bene di lamentarsi sulla propria pagina Facebook, inveendo contro chiunque non le dica quanto è una brava scrittrice.
Mia cara, beviti una tanica di umiltà, perché scrivere non è proprio mestiere per te.

Cordialmente.



queenseptienna: (Glee - Will WTF?)
Ci sono cose, nella vita, di cui una persona dovrebbe fare a meno e una di queste è il Porno Letterario. Non letteratura erotica, sia chiaro, altrimenti non sarei un’autrice di Lite Editions.

Il fatto è che distinguere letteratura erotica di qualità dalla fuffa è estremamente difficile in tempi in cui libri come 50 sfumature di grigio la fanno da padrone, ridicolizzando un genere e facendo vergognare gli autori stessi di scriverne.

Ma di cosa sto parlando precisamente?

La notizia l’ha data per primo il blog amico Dusty pages in Wonderland di Malitia, parlando appunto di come la casa editrice Total-E-Bound abbia dato vita alla collana Clandestine CLASSIC, ovvero una ripresa in mano dei testi classici ORIGINALI (come Jane Eyre, Orgoglio e pregiudizio, Ventimila leghe sotto i mari…) e, senza toccarne il contenuto, abbia inserito scene di sesso laddove la censura vittoriana dell’epoca l’avrebbe tolta (sì, vabbé…).

Inutile dire che le parodie sono sempre esistite, ma sentivamo il bisogno di tutto questo? Io no, davvero. Soprattutto dopo un’attenta lettura della trama di “Uno studio di rosso” in chiave porn:

When Dr Tom Hotson takes rooms in Laker Avenue with amateur detective Hemlock Bones, he has no idea that he is about to enter a shadowy world of criminality and violence. Nor does he anticipate falling in love with Holmes and having his sexual needs attended to in a way he had only previously dreamed about.

Accompanying Bones to an ill-omened house in south London, Hotson is startled to find a dead man whose face is contorted in a rictus of horror. There is no mark of violence on the body yet a single word is written on the wall in blood. Dr Hotson is as baffled as the police, but Bones’ brilliant analytical skills soon uncover a trail of murder, revenge and lost love…

Along with Bones, Hotson throws himself into finding the killer, but also finds himself. As Hotson reveals more of his desires to his lover, Bones does his utmost to make sure those desires are met. In a heady time where Hotson is thrust into a horrifying murder case, the love he feels for Bones, and the sexual experiences they share, help him to remain level-headed until the killer is caught.

Non so voi, ma leggere di Tom Hotson e Hemlock Bones è qualcosa che mi fa venire la pelle d’oca e io AMO Sherlock Holmes in salsa slash, pienamente convinta che i due avessero qualche liason, ma vi garantisco che internet è pieno di fanfiction, soprattutto gratis.

Tutto questo però non mi stupisce, visto che l’operazione è totalmente commerciale. Perché poi inserire sesso dove non è previsto? Leggetelo sul Guardian e intanto sperate che questa roba non venga mai importata in Italia.

queenseptienna: (The Punisher - War Zone)
Scrivo sul mio blog personale e non su Scrittevolmente, che poi mi accusano di fare le marchette agli amyketti e non sia mai.

Sono diversi giorni che si arla di questa faccenda e ora spendo anche io i miei two cents in merito.

Allora, tutto per me nasce su Lega Nerd su questo articolo. Vengo così a conoscenza del progetto The Survival Diares, di cui - sinceramente parlando - non ho mai sentito parlare prima.
Ma cos'è esattamente questo TSD?

Prendi una manciata di scrittori pulp, aggiungi una trentina d’anni di passione per il cinema horror, farcisci con abbondante nerditudine e lancia il tutto nella rete. Falli parlare di zombie, di apocalisse, di giorno del giudizio. Ambientalo in Italia, a casa nostra, fallo diventare reale. Parla delle nostre città, del nostro territorio, metti gli scrittori nelle condizioni di poter parlare di loro stessi, in prima persona, niente personaggi fittizi, niente sovrastrutture. Lasciali svegli notte dopo notte, ad immaginare un mondo infettato, putrido, morente, nel quale la sopravvivenza del più forte e del più furbo è l’unica vera religione rimasta.
Fai tutto questo e ti ritroverai con un blog visitato da centinaia di persone al giorno, un progetto che finisce sui giornali, alla radio, in formato ebook. Il suo nome è The Survival Diaries.

Lo stile di scrittura è volutamente accelerato e approssimativo. Emozionante e concitato. I personaggi, proprio perché reali, trasmettono empatia, e proprio grazie alla verosimiglianza del progetto, se ne ricava un’analisi sociale, quasi antropologica, della società moderna.
L’ebook è farcito di citazioni. Star Wars, Alien, Tremors, Transformers, giochi di ruolo, mmporg, videogiochi quali World of Warcratf, Wolfenstein, e via dicendo. Il giocatore, il nerd, l’hipster, finalmente si trova faccia a faccia con la vera lotta, cercando di far funzionare armi, pianificare strategie, consolandosi col porno giapponese.
L’impronta dell’intero blog, come potrete vedere, è cinematografica. E’ senza dubbio un omaggio a George Romero, immenso padre spirituale del genere zombie, ma anche un’occasione per fondere letteratura e cinema in un gigantesco ingranaggio creativo. L’idea è di poter trattare un blog come una serie tv che si sviluppa in stagioni, mantenendo una solida trama orizzontale ma riuscendo comunque a creare un’infinita rete di avventure secondarie. Cast, locandine, retroscena, ogni componente passa attraverso il filtro di una pellicola e diventa immaginazione di celluloide.



Leggo il post su LN, penso "ok, figo", poi mi viene in mente che in passato avevo visto qualcosa del genere e infatti non mi sbagliavo.
Con ben due anni d'anticipo, il Survival Blog di [livejournal.com profile] mcnab75 ha rivoluzionato il modo di bloggare italiano, con l'ausilio della narrativa e di una "Pandemia Gialla".

Quello che ha sconcertato numerosi di noi blogger è stato proprio il plagio, a partire dal nome fino ad arrivare all'impostazione stilistica, la grafica, il taglio dei post in stile blog... tutta roba già vista con il SB. Le scuse addotte da quelli di TSD sono state diverse e risibili, vi lascio gli approfondimenti nei link dei miei "colleghi" in merito.
Quello che a me fa incazzare come una faina è il fatto che non solo è stato copiato l'intera sistema del Survival Blog (che per sua stessa natura è aperto, condivisibile...  un po' come wikipedia, usalo come vuoi, MA CITA LA FOTTUTA FONTE), ma il fatto che The Survival Diares è a pagamento.
Ecco cosa mi fa incazzare. Prendere una cosa già esistente e gratis, rimaneggiarla e propinarla a 4 euro a copia (di un ebook). Con contenuti di qualità così altalenante che se fossi l'editore che li pubblica proverei imbarazzo e mi scuserei con i lettori.

E infine la paternale: cosa costa citare da qualche parte il SB? Siamo nel 2012, a differenza di qualche anno fa dove internet qui da noi era una pietra tombale, si sarebbe facilmente risalito a un progetto pre-esistente dello stesso esatto tipo (e non vale dire che quelli di TSD sono zombie mentre quelli di SB infetti). Mi ripeto: cosa costa smettere di dire di aver inventato qualcosa di nuovo e mega galattico quando non è vero?

Conclusione finale: cosa c'è poi di male a dire di essersi ispirati a qualcuno? Io ce l'ho un autore a cui devo tutta la mia produzione da gennaio a oggi. Si chiama Garth Ennis ed è uno sceneggiatore di fumetti Marvel/DC/Vertigo. Non smetterò mai di citarlo abbastanza per ringraziarlo delle cose che ci propina.
E poi, giusto per fanculizzare questa moda del non parlarne a nessuno perché altrimenti di ciulano le idee: io e Alexia stiamo scrivendo Zombie Press, storia tragicomica di due scrittrici in una Milano non-morta. Ha davvero poco a che fare con il Survival Blog, ma alla fine un ringraziamento glielo metto lo stesso, perché sì.

EDIT: ho raccolto tutto il materiale possibile sull'argomento in uno STORIFY

EDIT2: il mio post è stato linkato sulla pagina facebook di The Survival Diares, ma è stato cancellato a colpi di censura. Chapeau.

Banco informazioni:

post di Mr. Giobblin
post di Nocturnia
post di Alex
post di Hell
post di Mana
post di Gianluca
post di Narratore
queenseptienna: (No comment)
Tradotto: NON VOGLIO PIU' VIVERE SU QUESTO PIANETA.
Ma vi racconto cosa mi è successo: ieri sera (ore 17 più o meno) mi incamminai per una selva oscura chiamata METROPOLITANA DI MILANO.
Parto come al solito da Molino Dorino (Molyn Doryn, citando Ewan) e mi accingo alla volta di Famagosta, dove la mia editor Alexia mi aspetta per andare insieme in biblioteca.
Famagosta trovasi sulla linea 2, cambio dunque a Cadorna. Scendo dalla metro e vedo subito un tizio che mi fissa che non mi piace per niente. Cambio binario e ho la disgraziata idea di non prendere il primo treno, ma di aspettare il secondo perché tanto ero in anticipo.
Mi metto a smanettare con il mio peraphone e...il tizio di prima mi si para davanti. Giovane, nemmeno 30 anni, ha la faccia poco sveglia ma nel complesso non sembra pericoloso. Certo, se io non fossi una paranoica epica.
Mi chiama: "Scusa..."
E io gli rispondo "Sì?"

Ecco, a questo punto succede la cosa più assurda della mia esistenza.

"Posso essere il tuo schiavo? Ti do 300 euro al mese se mi permetti di essere il tuo schiavo."

Momento di gelo.
Dopo un primo momento di negazione da parte mia e di insistenza da parte sua, replico con la cosa più stupida che mi passa per la testa.

"Non posso prenderti come schiavo, ne ho già tre" (Arussil, Hush ed Ewan, per la precisione XDDDDD)

Lui ci rimane male e se ne va a tacchinare qualcun'altra, mentre io salto sul treno e arrivo a Famagosta con l'angoscia che mi abbia seguita.

Ora, mi rendo conto che da un punto di vista questa cosa è LOL (e i ragazzi della Lega Nerd mi hanno detto che sono una brutta persona perché A) due frustate non si negano a nessuno B) in tempo di crisi potevo prendermi i 300 euro e farlo lavorare al posto mio), ma fidatevi che mi sono strizzata di brutto XD
queenseptienna: (GD BJ wha?)
QUI sul Writer's Dream si parla di bellezza delle donne e come usarla per farsi strada nella vita (la mia opinione la trovate, indignata, qualche messaggio sotto).

Deadcities ha postato poi un video che mi ha francamente turbata e mi ha fatto profondamente vergognare della mia parte politica °_°


queenseptienna: (Robot)

« Stammi a sentire Montag: a tutti noi una volta nella carriera, viene la curiosità di sapere cosa c’è in questi libri; ci viene come una specie di smania, vero? Beh dai retta a me Montag, non c’è niente lì, i libri non hanno niente da dire! »

(Post copia-incolla da Writer's Dream a opera di
[livejournal.com profile] joseph_lenoir )

Lo riconoscete? Ne sentite l’odore? E il rumore?
La carta che brucia, crepita ed emana quell’essenza un tempo tanto diffusa, avete presente, no? Quei bei roghi dove tanti libri “eretici” (per i flamer: si notino le virgolette, grazie) venivano gettati, in confronto l’odore del napalm alla mattina non vale niente.

Ray Bradbury ci ha pure scritto un libro, Fahrenheit 451, che guarda caso è il libro da cui abbiamo colto la citazione iniziale di questo post.
 

Sapete, non sapevamo che scrivere a proposito della proposta portata avanti a Martellago da un consigliere del Pdl, Paride Costa e da un cittadino, Roberto Bovo.

Essere indignati? No, non è il caso, l’indignazione raramente serve a qualcosa.
Arrabbiati? Anche, va bene che “dobbiamo essere tutti uguali, l’unico modo di essere felici e di sentirci tutti uguali” e che per farlo “dobbiamo bruciarli, Montag. Fino all’ultimo” ma sapete, una soluzione del genere non soddisfa me in primis e questo blog in secundis.

Preoccupati? Sì, soprattutto questo.

Siamo preoccupati perché iniziative del genere, idee del genere, non dovrebbero nemmeno nascere.

Si potrebbe scrivere tanto seguendo una qualunque di queste linee di pensiero, potrebbero nascere articoli infiammati (qualcuno chiami Grisù!), articoli distopici e pessimisti che prevedono l’arrivo del Grande Fratello nelle case degli italiani ma non attraverso la televisione (Spacciare deliberate menzogne e credervi con purità di cuore, dimenticare ogni avvenimento che è divenuto sconveniente, e quindi, allorché ridiventa necessario, trarlo dall’oblio per tutto quel tempo che abbisogna, negare l’esistenza della realtà obiettiva e nello stesso tempo trar vantaggio dalla realtà che viene negata… tutto ciò è indispensabile, in modo assoluto. – da La teoria e la pratica del collettivismo oligarchico di Emmanuel Goldstein; 1950)

Potremmo scrivere un articolo carico di ironia (e un po’ lo stiamo facendo) ma con la sola ironia rischiamo di sottovalutare il problema.

La nostra scelta? Diffondere la notizia e invitare chiunque sappia pensare con la propria testa a non accettare fatti di questa portata, invitare tutti a contribuire per impedire la rinascita dell’Indice dei Libri Proibiti.

E non si parli di “fraintendere” perché pur leggendo più volte la proposta Bovo/Costa fraintendere è impossibile.
Lasciate perdere il vostro credo politico, ignorate (per il momento) il Caso Battisti (e, signori miei, il primo che sfrutta il fatto per far scoppiare qualche flame parteciperà in prima persona a un rogo di libri, come combustibile) e tutto il resto: concentratevi sul fatto che un ulteriore passo verso le peggiori distopie che possiate immaginare potrebbe essere fatto molto presto e decidete se accettare o meno una cosa del genere. Non lasciate che siano gli altri a decidere per voi, che scelgano cosa dobbiate dire, leggere o pensare.

Scegliete se innalzare vincoli in nome della libertà oppure se quei vincoli volete romperli.

Il mio? Un appello e una finestra, il primo a voi (ve l’ho già detto) la seconda a questa notizia che come dicono QUI deve essere diffusa per non passare sotto silenzio o, peggio, essere presa sotto gamba.

Ricordate, non mettete le mani in tasca.
 

*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*


For my english and american's friends:

Berlusconi’s lackeys want to ban our books. They started from Venice. Let’s fight back!


queenseptienna: (GD BJ wha?)
Mi irrita a sufficienza il fatto che in questo post apparso oggi su [livejournal.com profile] secrets_ita  contenga questo secret not!fandom.
Premettendo subito che non l'ho fatto io (a che pro? Cosa ci guadagno, giusto per sapere? ) e ho vari indizi su chi potrebbe essere stato (e no, non sono quelle due o tre personcine delle mie amykette, visto che ne una e nell'altra sanno photoshoppare), qualcuno a cui brucia il didietro per essere stata presa e rimandata a casa a calci nel culo a suon di ban dal mio lj? Non lo so e non mi interessa, prego solo che non sia chi sospetto, perché sarebbe di una miseria umana assurda.
Mi sale una tristezza immensa, perché è palese quanto sia FAKE questo secret e quanto caschi a fagiolo per far cascare la colpa su di me ANCORA una volta. Perché è PALESE che si associ questo poco geniale bannerino a me e a quelle altre quattro o cinque persone che come me sono state profondamente coinvolte in "quella faccenda".
Posso dirlo? CHE PALLE.
Certe cose fatele nei vostri blog, non usate [livejournal.com profile] secrets_ita  ammantandovi dell'anonimato e se avete qualcosa da dire abbiate almeno la decenza di farlo pubblicamente e mettendo il vostro nome.

It's very patetic, anon.

*torna a scrivere fanfiction che è molto più utile alla società*
queenseptienna: (GD Billie sparo)
Caro editore *random* a pagamento che non capisci una beneamata sega, questa è una lettera per te, tanto lo so che leggi, voi editori a pagamento siete così banali... vi attaccate a me dopo aver visto che sopra [livejournal.com profile] ayame_azuma  non avete appigli, ma cascate male anche qui xD
Se ti è arrivato un manoscritto tarocco e tu sei stato così TANTO pirla da accettarlo e mandare una proposta di contratto senza neppure leggerlo... non lamentarti se riderò di te quando lo leggerai! xD
Non esiste il reato di "EVENTUALE Diffamazione". No no, proprio no.
Se tu leggi un manoscritto che è palesemente una boiata, sai già che te l'ho mandato apposta, non strepitare, non urlare, non millantare conoscenze di avvocati cugini di quarto grado e zii notai ultra centenari e soprattutto: non diffidarmi. Lo vedi quanto sono carina e puccia? *occhioni flap flap*
Perché se tu mi contatti con un avvocato, il mio ti ha già risposto. Il giorno prima. Noi del WD siamo gente con le palle, mica pizza e fichi.
Qundi, caro editore random a pagamento e anche un po' fessacchiotto, se leggi un manoscritto tarocco, sai cosa fai? Lo cestini.
Bravo, sì! Proprio come faresti con un manoscritto normale che non ti piace. Non sentirti offeso. Non hai perso il tuo prezioso tempo. Hai fatto solo il tuo lavoro.

Quindi ti chiedo: perché posti boiate, figliolo? (cit.)

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