Giorni fa ho esordito su Facebook con:
se non lo guardate siete tutti un branco di stronzi, ecco.
Invece di starvi a lagnare di quanto è brutto il cinema italiano, quando esce una PERLA come questo film non ve lo calcolate di pezza.
Vi meritate solo film brutti.
A distanza di qualche giorno la mia prima impressione non cambia. Il Mainetti ha tirato fuori un piccolo gioiello cinematografico, un'opera che ha segnato finalmente la meta: noi italiani possiamo fare film belli, di genere e senza caciottari alla cinepanettone.
L'ambientazione romana di Tor Bella Monaca è uno sfondo quasi noir nelle vicende di Enzo Ceccotti (il protagonista, interpretato dal bravo Claudio Santamaria), Alessia (Ilenia Pastorelli) e Fabio Cannizzato detto "Lo Zingaro" (un sublime Luca Marinelli).
La prima cosa di cui veniamo a conoscenza, è di non fare mai il bagno nel Tevere, perché se poi metti un piede in una tanica di scorie nucleari sono cazzi amari. O muori, o ne esci come Enzo: con una super forza e un potere di rigenerazione che Wolverine se lo sogna.
Ma Enzo non è un eroe. E' un piccolo criminale, un uomo "normale", che appena si rende conto dei suoi poteri fa la prima cosa sensata che, siamo sinceri, chiunque di noi farebbe: scardina un bancomat. Da qui si dipana la sua storia con Alessia, una ragazza completamente fuori di testa, abusata dal padre e rinchiusa nel suo mondo fatto di Jeeg Robot. Una ragazza buona che fa emergere il lato "buono" di Enzo, se così lo vogliamo chiamare.
Ma per ogni storia di super eroi, c'è un cattivo: lo Zingaro. Alcuni lo hanno paragonato al Joker nostrano. Sono concorde solo in parte, in quanto non è la follia e il puro caos a muovere la cattiveria dello Zingaro, quanto una sensazione che accomuna molti di noi: l'idea di non essere nessuno, di essere un fallito, quindi di voler lasciare un segno nel mondo. L'interpretazione di Marinelli poi ricorda molto Buffalo Bill de
Il silenzio degli innocenti, al quale si è ispirato.
Lo Zingaro ed Enzo si incrociano più volte in una spirale crescente che li porta ad affrontarsi, finalmente ad armi pari, in un finale con i botti. Letteralmente.
La regia è ottima. Gli attori sono eccellenti. La storia è bella. Gli effetti speciali non vengono lesinati. Le citazioni ci sono.
Ci sono dei momenti forse troppo lenti che si sarebbero potuti tagliare, ma vengono compensati dalle tre scene madri del personaggio di Alessia, che letteralmente ti strappa via il cuore.
Non guardare questo film perché "è italiano" è un insulto all'intelligenza, quindi fate un favore a voi stessi: andate al cinema.